Spazio 18mm è un luogo effimero e multiforme, oggi bar, domani sala prove, galleria d’arte o camera oscura, dove sottoponiamo al microscopio i mestieri dell’arte, per indagare e smontare i processi creativi alla base di un’opera.
Il nostro obiettivo è quello di prendere una pausa da libri e recensioni, guardarsi intorno e fare una chiacchierata con chi questi mestieri li pratica. Appuntare e rubare pensieri, gesti, riti, metodi, fissazioni, amuleti, per poi restituire i retroscena della figura dell’artista.
Cosa accomuna il suonare il pianoforte con il comporre un’installazione, la drammaturgia di un’opera teatrale con lo sviluppo di un negativo?
Qui l’arte è un concetto liquido, un esperimento, il tentativo di comprendere l’atto creativo, il duro lavoro che ne è alla base, il percorso che rende un viaggio personale una faccenda misteriosamente universale.
E forse alla fine ne uscirà un geroglifico incomprensibile, una fotografia sfocata, o solo qualche battuta sconcia che non vi diremo, ma siamo abbastanza sprovveduti da voler provare.
Se siamo fortunati, chissà, scopriremo qualcosa. Di certo ci divertiremo.
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