“Mi sono sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca.” J.L.Borges
È già da qualche anno che in Italia si rischiarano i contorni di un nuovo trend che mostra un cambiamento di rotta nel mondo dei librai e delle iniziative che orbitano intorno al libro. La convinzione che la lettura possa essere un mezzo terapeutico per la nostra anima è cosa nota, Aristotele stesso si fece promotore dell’idea che l’esercizio della lettura avesse, in qualche maniera, delle proprietà che favorissero la guarigione dalle turbe emotive.
Quello che incuriosisce, però, è come per la prima volta ci sia la volontà di rendere manifesto questo straordinario “effetto collaterale” della lettura. Nascono così in tutto il territorio nazionale iniziative che mutano il volto alle librerie, che diventano veri e propri centri d’ascolto. Accade di leggere sempre più frequentemente parole come: Libro-terapia, bookcounseling, lettura-terapia, biblioterapia e altri bizzarri modi per descrivere la pratica di recarsi nei negozi di libri per essere guidati all’acquisto di un testo, si badi bene, di narrativa, e che ci aiuti ad affrontare la nostra pena; tutto, sotto stretto “consiglio medico” del libraio.
Talvolta, capita di doversi affidare al bagaglio letterario di chi ci sta consigliando un testo piuttosto che un altro, altre volte capitiamo in luoghi che hanno organizzato l’intero catalogo per settori emotivi per facilitarne la “somministrazione”, altre volte capita che il libraio ci raggiunga in casa o nella nostra città, ed è questo il caso di Ambulanza Letteraria.
Per comprendere meglio il fenomeno abbiamo chiesto a Cono Cinquemani, fondatore del progetto, di spiegarci i dettagli della sua iniziativa.
Gli elementi che hanno dato vita ad una passione
«Avevo sentito parlare di una cosa chiamata walking library, erano quelle librerie che fin da tempi molto lontani erano solite portare in giro i libri sui carretti o, addirittura, a spalla. Parallelamente, nello stesso periodo, scopro un sito molto bello che parla di intelligenza emotiva e filosofia: The Book Of Life, che parte dall’esperienza editoriale di Alan De Botton. Nel frattempo, stavo facendo conoscenze di Musicoterapia, cominciavo ad incuriosirmi.
La svolta vera e propria arriva quando incontro la bellissima traduzione di Fabio Stassi di un volume intitolato Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno di Susan Elderkin e Ella Berthoud, edito per Sellerio. È qui che inizia il mio primo approccio, vero, alla libro-terapia.»
Cono ci informa che già negli anni ’30 del novecento, i fratelli americani Menninger, entrambi psicoterapeuti, avevano tentato un approccio medico-scientifico alla disciplina, applicando l’idea della lettura guidata come terapia di supporto a quella tradizionale.
Tuttavia fino agli anni ’70 la tesi della lettura curativa ha trovato non poche resistenze in ambito accademico, motivo per il quale anche oggi l’OMS non la riconosce come tale in molti paesi, Italia compresa, dove la pratica viene confinata in un terreno sperimentale.
Prosegue informandoci che «in America, o nel Regno Unito è una pratica riconosciuta, a patto però, di essere già psicoterapeuti, come è giusto che sia, e di aver delle competenze di letteratura. A quel punto, è possibile aprire uno studio abilitato che segua un determinato percorso psicoterapico puntando molto sulla lettura guidata. Noi, invece, attraverso il gioco, ci autodenunciamo immediatamente, e indossando camice e stetoscopio, sveliamo subito l’aspetto giocoso dell’iniziativa, non siamo medici, ma dottori, al massimo, in Lettere».
Da dove nasce l’idea di Ambulanza Letteraria, la storia nella storia.
«Io faccio l’assistente di volo part-time, e per lavoro mi reco spessissimo a New York. Lì, andavo spesso in quei quartieri come Little Italy, Ellis Island e mi interessavo a tutto quello che riguarda i siculo-americani, ascoltando soprattutto le curiose parlate che sono nate dalla fusione delle due lingue. Quindi, cosa ho fatto? Ho fatto la stessa indagine linguistica che è stata applicata per comprendere il fenomeno dello Spanglish. Era nato come per gioco, io non sono un linguista puro, e per me era un’indagine difficile soprattutto perché non avevo una grammatica d’appoggio».
Cono ci racconta, di essere anche cantautore, e di come questo suo particolare talento abbia, per “necessità”, dovuto incontrare un altro: l’arte di narrare storie. Qualcosa inizia a cambiare anche nei testi dei brani. Sono brani in Siculish, ma per essere compresi hanno bisogno di preamboli e lunghe spiegazioni: «avevo la necessità di creare delle note a margine, e di diluire maggiormente la storia, a quel punto è nata l’esperienza teatrale! Il format della canzone, il solo testo, non bastava più.
Per realizzare lo spettacolo mi sono dedicato a studi di sociolinguistica e di storia. Lì ho scoperto che la mia bisnonna, partita da Corleone, era emigrata in America e grazie all’archivio storico di Ellis Island, ho scoperto anche che aveva un nome ancora più buffo del mio, Favola. Favola Cinquemani. Così, ho cominciato a raccontare le sue storie, narrandole nello spettacolo teatrale: Zia Favola. Dai testi di quelle performance la casa editrice Aut Aut mi propone di realizzare un piccolo romanzo storico, con tutte le difficoltà del caso, e di scriverlo in Siculish con un dizionario allegato in tre lingue: italiano, siciliano, inglese.
È stato il primo ingresso nel mondo dell’editoria. L’ho scoperto pian piano, grazie alla promozione del libro, e mi sono accorto di un’ambivalenza: da una parte la tiepidezza di alcuni nel voler frequentare le librerie e dall’altra la grande curiosità, di altri, di conoscere storie.
In due anni circa di tour, del libro e dello spettacolo, ho potuto vedere come era importante l’idea di portare le storie nei luoghi, ed è da lì che è nata l’idea dell’Ambulanza Letteraria».

Come funziona: la premessa
«Dopo tutto questo preambolo, che facciamo di volta in volta, passiamo poi ai libri. Faccio una piccola premessa affidandomi a Bertold Brecht, che era solito dire:” i libri devono essere letti come testi scritti da persone da cui bisogna dubitare sempre!” questo per spiegare che è davvero difficile dire qual è il libro giusto che cura, al momento giusto».
Come funziona davvero.
Tre step, un gioco in tre atti: il Triage.
«Abbiamo la nostra fantastica ricetta medica, che in qualche modo sostituisce tutto quello che ci siamo detti fin ora, è molto intuitiva». Così, ci si avvicina al banco, si prende in mano la ricetta e si barra la casella con il nostro “malessere”. Possiamo sceglierne uno, fra emozioni e stati d’animo quali la tristezza, la gelosia, la rabbia o ira, lo stress e la timidezza. Cono prosegue, poi, spiegandoci che sono illustrazioni chiare ed evocative e che «è inevitabile che il lettore si faccia attrarre da uno di questi stati emozionali».
A questo punto, entra in scena il consulto. «A ognuna di queste emozioni abbiamo abbinato una selezione di libri, che è stata fatta con le case editrici. Nei nostri cataloghi moltissimi titoli appartengono a editori indipendenti, avendo un contatto diretto con loro, abbiamo chiesto di partecipare alla selezione, accostandoli per emozione. Ognuno, ci ha fornito delle proposte editoriali, creando dei veri e propri cataloghi terapeutici.
È stato bellissimo, si sono sentite molto coinvolte e ne è uscito fuori un lavoro davvero emozionante e partecipato. In questo modo, anche all’interno della nostra “ambulanza” i libri vengono disposti in modo tematico!»
Infine, la somministrazione: l’abbinamento del “farmaco” e l’inizio della guarigione.
«Non è, però, un gioco monotono», perché, come ci spiega Cono, «stagionalmente tutto il catalogo viene messo in rotazione con nuovi testi, nuove suggestioni e nuove emozioni».
Le iniziative ed il valore sociale
Missione 687 è ciò che giustifica l’aspetto itinerante di Ambulanza Letteraia. 687 sono i comuni al di sopra dei 10000 abitanti che attualmente non hanno una libreria. «In tal senso», dice Cinquemani, «il nostro compito come ambulanza è quello di andare in soccorso di questi codice rosso culturali, coprendo questa mancanza» per presidiare questi luoghi, «in attesa che le istituzioni si facciano carico di questa mancanza di presidi editoriali. Questa è la vera nostra sfida, diciamo sempre», prosegue ironizzando, «che una volta raggiunti tutti i 687 comuni, a quel punto, possiamo aprire il Pronto Soccorso Letterario!»

Banned Books è la campagna permanente di sensibilizzazione al tema della censura che il progetto di Ambulanza porta avanti da anni. L’idea arriva da Chicago dove il mese di settembre viene dedicato alle letture vietate. Attraverso la realizzazione di un banner in cui ci si può fotografare con il nostro testo censurato, l’iniziativa spinge i lettori a condividere le proprie esperienze di lettura, contrastando attivamente la censura, e sensibilizzando pubblico ed editori sul tema delle letture proibite.
Fonti come Libri al Rogo, La nave di Teseo ed. il catalogo dell’American Library Institute e Il libro dei libri proibiti. Tutti i libri proibiti nei secoli dalla Chiesa, dalla politica, dalla censura, dalla morale, dalle dittature, Edizioni Clichy, sono volumi preziosi da cui attingere titoli e autori. E così se da un lato si salvano i lettori, dall’altro i libri e la loro memoria.
Ci sono, poi, «Le visite a domicilio, che non riguardano una sola persona, l’ammalato, ecco, ma interi gruppi di persone che vogliono vivere con noi la nostra esperienza, li raggiungiamo direttamente in casa, con piccoli eventi privati. Ed anche qui ritorna il teatro, il teatro in salotto, per cui, abbiamo preparato una versione speciale di Ambulanza!»
Il cambiamento è un atto coraggioso
Con il lock-down globale e la chiusura dei confini cittadini, un progetto come quello di Ambulanza Letteraria è costretto a sospendere ogni attività: non si possono più visitare le piazze, non si possono incontrare le persone e le librerie hanno abbassato le saracinesche.
Cosa fare allora? Cambiare.
Rivolgendo lo sguardo al mondo dei più piccoli, nascono Le Favole al Telefono iniziativa a sostegno della lettura per l’infanzia. Altro non è che un appuntamento quotidiano, digitale, dove «con l’autorizzazione delle case editrici» precisa Cono, «abbiamo avuto l’opportunità di leggere interi libri ai bambini chiusi in casa, allietandoli e intrattenendoli in modo giocoso con letture per l’infanzia».
Nuovi gesti
«Dopo le Favole al telefono, per dare senso di continuità tra il nostro progetto e quello che succede intorno a noi, e preparaci alla Fase 2, abbiamo pensato di lanciare una campagna social. Ci sentivamo subissati dalle immagini di parafiati in plexsiglass che apparivano ovunque, così abbiamo ampliato il tema e pensato di mettere davanti ai nostri volti dei libri aperti, che avessero lo scopo di proteggerci.
E così è nata l’idea di Parafiati Letterari. I nostri, sono i libri che abbiamo in catalogo, ma ciascuno è libero di parlare del testo che preferisce, basta prenotarsi in anticipo e poi partecipare alla diretta Facebook. L’unica cosa che chiediamo è che il lettore vada in onda con il libro a mo’ di parafiato, per non essere più spettatori ma attori della letteratura».
progetto grafico a cura di Ljubiza Mezzatesta
Buoni propositi
«Un Ospedale da Campo, un grande festival che renda coinvolgente l’esercizio della lettura». Ci spiega Cono che l’idea è quella di risollevare il mercato editoriale incrementando gli acquisti sulla base di un’esperienza che invogli il lettore a ripeterla. Rendere più interessante l’acquisto si potrebbe tradurre, ipotizza Cono, in «un triage che ti indirizzi verso lo stand della casa editrice più affine a te, creando un itinerario tematico» prosegue «coinvolgendo tutti i librai e gli editori della zona, tutti rigorosamente in camice bianco!»
Identità necessaria
Nello scenario sempre più frequente di incerta sostenibilità del circuito culturale, quello di Ambulanza Letteraria è un chiaro esempio di come il concetto di impresa culturale possa ridefinirsi in funzione di quei fattori che ne determinino la sopravvivenza. Costantemente in mutazione, amplia, contrae o estende i propri confini tutte le volte che il mondo del libro necessita di una “cura”.
Come dice lo stesso Cinquemani: «In fondo, siamo tutti un po’ libroterapeuti, chi non ha mai consigliato un libro?»
Si ringraziano tutti i volontari e collaboratori:
Fausto Pirrello per Collophon Irritato, appendice di Ambulanza letteraria; Margherita Ingoglia di Fimmina che Legge a supporto di Banned Books; Demetra Barone, Lorena Cinquemani, Rossella Calandra per Favole al Telefono, Parafiati Letterari e Teen; Agata Squillaci, Tiziana Squillaci per i laboratori per i bambini.